Tre giorni di full immersion nel multiculturale mondo del CIAO. Tra riunioni interne e con i partner locali per la valutazione di nuove possibilità di collaborazioni, come sempre si è respirata l’aria dello scambio di conoscenze e dell’inclusione, tra pari, tra grandi e piccini, tra siracusani e persone provenienti da tanti paesi diversi.
Tante le facce amiche intraviste di passaggio, di quelle persone che contribuiscono, ognuna a suo modo, ad animare il Centro e alimentare la sua capacità di risposta ai bisogni del territorio.
La mattina, i più grandi ascoltano le lezioni di italiano delle docenti del CPIA, mentre i loro bambini giocano nella sala comune insieme alla volontaria Claudia. Il nostro Al Amin, che purtroppo sta concludendo il suo tirocinio presso il CIAO, accoglie tutti gli utenti allo sportello all’entrata del Centro. Nel pomeriggio, uno dei nostri storici volontari legge una storia a due bambini, che forse rivedono in lui il loro nonno. Fratel Giorgio è quasi sempre alle prese con qualche questione amministrativa da risolvere insieme a chi si rivolge al CIAO per ricevere supporto per diverse pratiche burocratiche.
Non è mancato neanche il momento dell’emergenza, che in realtà accade molto spesso, di accogliere un ragazzo nigeriano in cerca di un posto dove passare la notte. I nostri Alloggi per l’autonomia sono attualmente al completo e non sono adatti a situazioni emergenziali, in quanto basati sulla realizzazione di percorsi individuali duraturi e ben definiti. Dunque, parte il giro di telefonate ai contatti più vicini per trovare una soluzione per il nostro nuovo amico.
Sara, Project Manager della Fondazione, ha potuto passare qualche momento di riflessione e condivisione con la comunità marista per fare il punto sui progressi fatti, sui cambiamenti avvenuti, sulle necessità ad oggi riscontrate e sulle opportunità future da cogliere. E’ stata anche l’occasione di conoscere finalmente il nuovo membro del Progetto La Valla 200, Juan Antonio da Cordova, che passerà un anno con la comunità di Siracusa. Sara ha potuto anche lavorare fianco a fianco con Michela, new entry della Fondazione, che si occuperà dello sviluppo del CIAO, con cui solitamente collabora a distanza, dagli uffici di Roma.