Da utente, a volontario, a membro del team del CIAO!

Al Amin ha 23 anni e viene dal Bangladesh. Come capita a gran parte dei cittadini stranieri che si trovano in Italia, qualche anno fa ha dovuto affrontare le difficoltà legate al rinnovo del proprio permesso di soggiorno. E’ così che, in cerca di assistenza allo sportello legale attivo nel centro, si è imbattuto nel team del CIAO. Grazie al supporto degli operatori è riuscito a risolvere le questioni burocratiche e da quel momento ha continuato a frequentare con entusiasmo il centro offrendo spontaneamente il proprio supporto.

Il suo contributo è stato prezioso, ad esempio, quando si sono presentati piccoli ostacoli dovuti alle incomprensioni linguistiche e culturali che inevitabilmente caratterizzano un centro interculturale.

Al ha così instaurato un forte legame di fiducia sia con gli altri volontari che con gli utenti. Chi frequenta il CIAO può testimoniare la forte motivazione che ha dimostrato a mettersi in gioco, sfruttando le proprie capacità comunicative e relazionali con i richiedenti asilo o rifugiati che, spesso disorientati, si rivolgono per la prima volta allo sportello del CIAO. Da qui è scaturito in Al il desiderio di intraprendere un percorso di formazione professionale presso il centro per diventare mediatore culturale. 

La figura del mediatore culturale, in generale, svolge un ruolo fondamentale nell’ambito di un Centro Interculturale, quale valido sostegno e riferimento centrale per l’inserimento dei migranti nel paese di accoglienza. 

Il mediatore aiuta ad approcciare i nuovi arrivati, instaurare un dialogo, interpretare i loro bisogni, offrire orientamento, consulenze, traduzione simultanea e, soprattutto, avvicinare diverse culture, usi e costumi.

Fortunatamente, proprio in questo periodo si è aperta presso il CIAO l’opportunità di avviare un tirocinio professionale. Chi lo avrebbe mai detto? Consisterà in un periodo di affiancamento dell’operatore Kike, che avrà il compito di guidare Al al disbrigo delle varie pratiche amministrative, in particolare quelle con la Questura di Siracusa. Siamo sicuri che il nostro nuovo tirocinante sarà in grado molto presto di gestire autonomamente le varie questioni del Centro, imparando direttamente sul campo, come già aveva iniziato a fare. 

Questa storia ci dimostra che costruire ponti tra culture è possibileIl CIAO non accoglie chi ha bisogno solo temporaneamente, risolvendo un problema o chiarendo un dubbio, ma prende sotto la propria ala e accompagna durante la crescita personale, favorendo l’integrazione e rispettando le diversità culturali, valorizzandone la ricchezza.

In questo contesto, trovano spazio giovani volontari che vivono esperienze di cittadinanza attiva che, come nel caso di Al, possono aprire anche nuovi importanti sbocchi professionali.