Sono circa 87 le persone che hanno perso la vita durante la strage di Cutro del 26 febbraio. Di questi, circa 35 sono minori. Parliamo di persone innocenti che sono morte ingiustamente per la sola “colpa” di cercare un luogo sicuro per fuggire da guerra e fame. Un numero altissimo di vittime che dovrebbe essere irripetibile nel tempo ma che, invece, rappresenta quello che succede ogni giorno nel Mediterraneo. Dal 2014 ad oggi, si contano oltre 17 mila morti e dispersi nelle diverse rotte del Mediterraneo.
Dietro i numeri, spesso sottostimati, ci sono persone che avevano sogni e speranze e che, a causa di scelte politiche restrittive e ostili, diventano corpi dimenticati e invisibili dal silenzio dell’indifferenza. Nessuno rischierebbe la propria vita se potesse avere un’alternativa nel proprio paese di origine o un modo diverso per arrivare in luogo sicuro.
Noi di Fondazione Siamo Mediterraneo non vogliamo far parte di questa tacita indifferenza e ci impegniamo ogni giorno, con le nostre iniziative sociali, a promuovere invece i valori in cui crediamo di più: accoglienza, inclusione e solidarietà.
Domenica 19 marzo, a Siracusa, abbiamo partecipato insieme ad altre realtà del territorio a un presidio per ricordare le vittime della strage di Cutro e tutte quelle che hanno perso la vita nella rotta del Mediterraneo.


Ci siamo riuniti alle 9.00 sulle sponde della spiaggia dell’Arenella per ricordare tutti i fratelli e le sorelle che sono venuti a mancare il 26 febbraio e durante tutte le altre stragi invisibili. Ci siamo raccolti in silenzio per condividere poi liberamente pensieri di speranza e unirci in una preghiera interreligiosa. E’ stata una mattinata emotivamente forte che ha voluto rappresentare un ponte di pace e speranza.