Lo scorso 3 febbraio si è tenuta la Giornata del Volontariato Marista 2024, un’iniziativa promossa ogni anno nelle opere sociali mariste della Provincia Mediterranea Marista. Quest’anno, in Italia, si è svolta a Siracusa, in occasione dei cinque anni dall’apertura del Centro Interculturale di Aiuto e Orientamento (CIAO). Oltre ai volontari del CIAO, erano presenti le persone che fanno parte delle altre opere sociali di Italia: il Gruppo Famiglia Marista di Cesano Maderno, che si occupa della distribuzione del Fresco 5 pani e 2 pesci per famiglie vulnerabili; l’Associazioni Mani Unite di Taormina, che promuove iniziative ricreative e di socializzazione per adulti con ritardo mentale; l’Associazione Maristi Onlus, che a Giugliano in Campania si occupa della Mensa Sociale, del Banco Alimentare, del Centro Polifunzionale per Minori e dell’integrazione di bambini e famiglie ROM; la Cooperativa Marcellino Champagnat, che ospita minori allontanati dalle famiglie di origine per problemi giudiziari in Comunità.
Durante l’incontro, il Segretario Generale di Fondazione Siamo Mediterraneo, allo scopo di stimolare in ognuno una riflessione sul proprio operato, ha introdotto il tema della “Responsività”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta promuovendo il concetto di cure “responsive” anche per i cosiddetti “caregiver“, ovvero coloro che si prendono cura di persone fragili e vulnerabili. Questo approccio implica essere attenti e sensibili alle esigenze e ai segnali delle persone cui si presta assistenza, al fine di rispondere in modo appropriato e tempestivo. Sebbene originariamente concepito in riferimento ai neonati e ai bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, questo concetto può essere esteso anche agli adulti. Offrire cure “responsive” contribuisce a creare un ambiente sicuro e confortevole, favorendo lo sviluppo di relazioni affettive e il senso di protezione per chi riceve assistenza. Inoltre, favorisce la comunicazione dei bisogni da parte della persona assistita, migliorando così la qualità dell’assistenza fornita e il benessere complessivo di entrambi gli individui coinvolti.
Da qui la riflessione su “Come siamo casa nelle opere sociali mariste?” e “Che tipo di care-giving realizziamo come maristi?”
Abbiamo avuto il piacere di ascoltare le persone coinvolte che stanno trovando modi creativi ed empatici per rispondere alle esigenze delle persone a cui si rivolgono. Le educatrici del centro diurno L’Albero dimostrano un impegno straordinario nel supportare i ragazzi non solo all’interno delle pareti del centro, ma anche al di fuori di esse, offrendo un ascolto attento e un sostegno prezioso durante momenti difficili come l’affrontare comportamenti di prepotenza dai propri pari durante l’adolescenza.
La Responsabile della Comunità Alloggio di Giugliano in Campania ha fatto riferimento all’opportunità offerta ai ragazzi nella cura del loro ambiente, invitandoli a tinteggiare la casa. Questa attività non solo promuove un senso di appartenenza e responsabilità verso lo spazio in cui vivono, ma offre loro anche un’esperienza di realizzazione personale e di collaborazione, contribuendo così al loro benessere emotivo e al senso di appartenenza alla comunità.
Questi esempi dimostrano come le cure “responsive” possano essere integrate in diverse situazioni e contesti, migliorando la qualità della vita delle persone coinvolte e promuovendo un ambiente di sostegno e comprensione reciproca.
E’ stata una giornata carica di gioia, ma anche di riflessione e rinnovato impegno per un futuro di inclusione e rispetto dei diritti dei minori e delle persone che vivono situazioni di difficoltà.
Di seguito altre foto della meravigliosa giornata.