Oggi, 6 aprile, è la giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace, una giornata che serve a ricordare e ad accrescere la consapevolezza sull’importante valore dello sport nel perseguire sviluppo sostenibile, pace, parità di genere e integrazione sociale.
Come afferma l’art.2 della Carta internazionale dell’educazione fisica e dello sport del 1978 adottata dalla Conferenza Generale dell’Unesco: “L’educazione fisica, l’attività fisica e lo sport possono supportare le potenzialità ed il benessere sociale attraverso la creazione e il rafforzamento di legami con la comunità e relazioni con la famiglia, amici e pari, creando un senso di appartenenza e di accettazione, sviluppando attitudini e comportamenti sociali positivi, e unendo le persone con contesti di provenienza culturale, sociale ed economici diversi nel perseguimento di obiettivi e interessi condivisi.”
Tuttavia, in questa giornata è importante anche ricordare che in Italia il numero di bambini e giovani che non praticano sport è sensibilmente aumentato in seguito alla pandemia. Nel 2021, circa 1 bambino su 4 della fascia 6-10 anni non ha svolto alcun tipo di attività fisica. Un dato molto preoccupante considerando che il ruolo essenziale dello sport per lo sviluppo delle capacità e la crescita dei bambini e delle bambine, la cui pratica dovrebbe essere un diritto inalienabile per i minori. Se si guardano i dati del sud, la situazione dei minori che svolgono attività sportiva peggiora ulteriormente. Lo scenario mostra un importante divario rispetto all’area settentrionale in termini di disponibilità di aree verdi/all’aperto dedite alla pratica sportiva.
Noi di Fondazione Siamo Mediterraneo, insieme a tutte le altre realtà della rete marista, crediamo fortemente nel ruolo sociale dell’attività sportiva, intesa come veicolo di aggregazione, partecipazione, inclusione sociale. Lo sport è in grado di generare relazioni, di avvicinare persone o sottogruppi provenienti da contesti socio-culturali differenti. Lo sport diventa, quindi, un momento, ma anche un luogo, di integrazione e di interazione, dove si possono instaurare relazioni interpersonali, dare origine a scambi, reti, fino ad arrivare all’inclusione. Nelson Mandela a tal proposito diceva “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire le persone come poche altre cose riescono a fare. Parla ai giovani in una lingua che essi comprendono. Lo sport ha il potere di creare speranza là dove prima c’era solo disperazione. È più potente di qualunque governo nel rompere le barriere razziali. Lo sport ride in faccia ad ogni tipo di discriminazione” .
Per questo motivo siamo orgogliosi del fatto che a Giugliano in Campania stia proseguendo il progetto In squadra con noi – Il valore dello sport per l’inclusione, un’iniziativa guidata dalla Polisportiva Maristi e sostenuta dal Dipartimento per lo Sport che ha l’obiettivo di promuovere la pratica e la cultura sportiva come strumenti di inclusione sociale e, allo stesso tempo, di sensibilizzare giovani, atleti e comunità di riferimento sul contrasto degli episodi di discriminazione e di altre forme di intolleranza e razzismo in ambito sportivo.
Da novembre 2022, il progetto offre la possibilità di svolgere gratuitamente corsi di calcio, pallavolo e arti marziali presso la Polisportiva marista e di accedere a laboratori di sostegno allo studio e di potenziamento dell’italiano presso il Centro polifunzionale Fratelli Maristi. In squadra con noi prevede altresì iniziative interculturali per la comunità di Giugliano incentrate sullo sport e, allo stesso tempo, un percorso di formazione per gli istruttori sportivi sulle metodologie didattiche da adottare durante i corsi sportivi e per rafforzare le conoscenze e le competenze in materia di prevenzione e lotta contro le discriminazioni nel contesto sportivo.
A breve seguirà una piccola grande novità che non vediamo l’ora di condividere!