Il contrasto della povertà educativa
«L’educazione è per il bambino quello che la coltivazione è per la terra»
Marcellino Champagnat

Ci impegniamo a contrastare la povertà e a prevenire la dispersione scolastica nelle periferie e zone fragili del paese.
In Italia l’accesso alla conoscenza e alla cultura rappresenta un problema per tanti bambini ed adolescenti, in particolare quelli che provengono dalle fasce più deboli della società.
Nel 2022, i minori in condizioni di povertà assoluta sono stati 1,27 milioni.
Si tratta di minori provenienti da famiglie che non possono permettersi un paniere di spese considerato essenziale per mantenere uno standard di vita minimamente accettabile. La povertà educativa, strettamente legata a quella economica e sociale, impedisce di accedere non solo al diritto allo studio, ma anche a molte altre opportunità educative, come quelle ricreative e sportive. Generalmente la mancanza di tali occasioni di svago e di studio riguarda i bambini e le bambine che vivono in contesti sociali svantaggiati, caratterizzati da disagio familiare, precarietà occupazionale e deprivazione materiale.
La chiusura delle scuole e di molte attività di svago durante la pandemia ha inciso fortemente sulla possibilità dei minori di apprendere e sperimentare, scoprire le proprie capacità e i propri talenti, e allargare le proprie aspirazioni.
L’emergenza educativa ha degli effetti drammatici e di lungo termine sulla crescita psico-fisica dei bambini, che si riversano inevitabilmente sulle più generali prospettive di sviluppo del paese.
Ci impegniamo a contrastare la povertà e a prevenire la dispersione scolastica nelle periferie e zone fragili del paese. Facendo leva sulla lunga esperienza dei maristi all’interno della comunità educante, in cui le scuole assumono un ruolo centrale, miriamo a rafforzare e ampliare le infrastrutture sociali necessarie per un percorso di apprendimento che arricchisca l’intera società, a partire dalla solidarietà tra i giovani e i volontari maristi e laici.
Facendo leva sulla lunga esperienza dei maristi all’interno della comunità educante, in cui le scuole assumono un ruolo centrale, miriamo a rafforzare e ampliare le infrastrutture sociali necessarie per un percorso di apprendimento che arricchisca l’intera società, a partire dalla solidarietà tra i giovani e i volontari maristi e laici.